Un paio di mesi fa a Roma ho conosciuto Beatrice, una ragazza umbra, solare, che durante la sua presentazione ha raccontato di aver trascorso un periodo dei suoi studi facendo l’Erasmus a Siviglia.
A quel punto non ho resistito dal farle qualche domanda sulla sua esperienza nella capitale andalusa.
Mi chiamo Beatrice, ho 27 anni e oggi vivo a New York. Sono laureata in Lingue e Mediazione Linguistico-Culturale all’Università degli Studi Roma Tre, e sono pazzamente innamorata di Siviglia!

Beatrice Finamonti, foto di Niccolò Landi www.niccololandi.com
Come mai hai scelto Siviglia per il tuo Erasmus?
Studiare lo spagnolo era la mia più grande passione, e per uno studente di lingue fare l’Erasmus era quasi d’obbligo.
Nel mio caso la scelta di Siviglia è stata fortemente voluta sia per motivi accademici che – diciamolo subito – puramente ludici!
Per me la Spagna significa calore, storia e tradizione… volevo immergermi nell’atmosfera autentica della Spagna del sud, sentire caldo, lamentarmi per il troppo caldo, fare la siesta e ballare il flamenco.
Com’è l’organizzazione universitaria è stato facile ambientarti, seguire le lezioni e fare amicizia?
Assolutamente sì. Il mio corso di studi corrisponde in Spagna al Grado en Filologìa Hispanica che ho frequentato presso la storica sede del rettorato dell’Universidad de Sevilla, la meravigliosa Real Fabrica de Tabacos.
Ho trovato un’organizzazione molto precisa e attenta alle esigenze degli studenti stranieri: l’ufficio Erasmus si trova proprio nel rettorato, e ottenere subito la mia tessera dello studente è stato davvero facile.
Inoltre, l’università offre dei corsi di lingua spagnola a tutti gli studenti Erasmus in base al proprio livello di conoscenza… un’ottima opportunità per imparare la lingua e fare subito amicizia se si arriva completamente soli in città.

foto di Niccolò Landi www.niccololandi.com
Qual era la tua giornata tipo?
Frequentare i corsi impegnava gran parte della giornata, ma una volta chiusi i libri iniziava la parte migliore.
Devi sapere che la vita dello studente erasmus a Siviglia è scandita da appuntamenti piuttosto fissi durante la settimana: si vive all’interno di una coloratissima comunità internazionale e si cerca di stare tutti insieme il più possibile… e allora il lunedì facciamo quello, il martedì ci vediamo lì e così via.
Non dimenticherò mai i botellòn del giovedì in Plaza del Salvador o i venerdì sera passati all’Alameda de Hércules a suonare la chitarra e cantare in quasi tutte le lingue del mondo.
L’Erasmus è condivisione.
È difficile trovare alloggio a Siviglia? Hai dei consigli da dare?
Non è molto difficile, ma conviene prepararsi per tempo. Siviglia non è una città molto grande, la disponibilità di stanze in appartamenti condivisi è limitata, e soprattutto nei mesi di settembre-ottobre vive quello che è il fisiologico ricambio di studenti che vanno e vengono dalla città.
è proprio questo il momento perfetto per cercare e trovare la tua casa.
Le bacheche delle università si riempiranno di annunci di tutti i tipi, e le agenzie faranno a gara per venderti le loro stanze.
Il mio consiglio (che è anche la mia esperienza diretta) è di stare inizialmente qualche giorno in ostello, raccogliere più annunci possibili e telefonare a tappeto finché non troverai il piso compartido dei tuoi sogni!
Quali sono i tuoi 3 luoghi del cuore in città?
- Plaza de Espana: il gradino delll’arcata su cui, dopo lezione, mi sedevo a disegnare il profilo dell’architettura intorno a me.
- Parque del Alamillo: una grande distesa verde dove passare i pomeriggi all’ombra degli alberi, fare festa o studiare per l’esame di turno.
- Giralda: faticare per raggiungere la cima e godere della vista più spettacolare della città dall’alto.
- foto di Niccolò Landi www.niccololandi.com
- foto di Niccolò Landi www.niccololandi.com
Ritorneresti a vivere a Siviglia anche solo per un breve periodo?
In Siviglia ho trovato tutto quello che cercavo: un clima festoso e allegro e allo stesso tempo intimo e familiare, tradizioni forti e radicate che vengono tramandate con profondo rispetto per la storia della città ma anche innovazione e voglia di darsi da fare.
Di questa città ho amato la facilità con cui anche il più cattivo dei pensieri può essere allontanato con una birra ghiacciata e una tapa nel tuo bar preferito, ne ho amato la leggerezza.
Se ci tornerei? Ho già fatto il biglietto.
foto di Niccolò Landi
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