Casa de Pilatos, è stato da subito il suo nome ad incuriosirmi, prima ancora che la bellezza del palazzo e dei suoi giardini.
Perché questa storica casa sivigliana porta questo bizzarro nome che richiama il celebre Ponzio Pilato?
La storia
Costruita nel XV secolo in stile misto italiano e mudejar (arte nata nella penisola iberica dopo la fine del dominio musulmano di al-Andalus), la Casa de Pilatos ha preso questo nome dal primo marchese di Tarifa, Fadrique Enriquez de Ribera, che dopo un pellegrinaggio a Gerusalemme si rese conto che la distanza tra la sua casa e la chiesa collocata della Croce del campo (che si trova al Nervion) era uguale a quella tra le rovine della residenza di Ponzio Pilato e il Calvario.
Il marchese decise allora di porre le stazioni della passione di Cristo tra la sua casa e la Croce con la Casa di Pilato (la sua) come prima stazione.
Un po’ bizzarra come storia, ma quel che a noi importa è la bellezza che ancora oggi racchiudono le sue rovine.
L’architettura
Collocata nel centro storico di Siviglia in Plaza de Pilatos 1, e gratuita tutti i mercoledì pomeriggio (solo pian terreno), la Casa de Pilatos è un bellissimo esempio di opulenza del secolo d’oro di Siviglia.
Nei secoli è stata presa come simbolo dell’ascesa e caduta della città perché il suo splendore è andato di pari passo con le fortune della capitale andalusa.
Le sue stanze sono caratterizzate da colorati azulejos, e i suoi patios sono sontuosi e tranquilli, che danno sfogo ai bei saloni fittamente decorati.
La casa inoltre è strettamente legata all’Italia, sia per le dinastie che l’abitarono (i duchi di Alcalà e tuttora i Medinaceli) che per l’arte che vi portarono, visto che già a partire dal marchese di Tarifa i vari duchi che si susseguirono ebbero incarichi e imparentamenti nel sud dell’Italia.
Questa commistione di culture e stili rendono preziosissima la visita alla casa, il portale di ingresso è in marmo rinascimentale, in uno dei tipici patio andalusi vi sono 24 busti di imperatori romani, mentre gli interni sono formati da grandi volte decorate con innumerevoli richiami all’antichità.
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